Questa mattina abbiamo ricordato alcuni episodi della nostra infanzia.
Quando ero piccola mio nonno amava scherzare con i travestimenti. Un giorno si presentò con mantello e cappello neri con i baffi finti. Non lo avevo riconosciuto e cominciai a piangere e correre a nascondermi nel suo negozio. Ma lui mi trovava sempre. Corsi verso mia madre e le dissi che era apparso l'Uomo Nero. Mia madre mi rassicurò e mi disse che sotto quelle vesti si nascondeva il nonno. Fu il giorno più brutto della mia vita.
Mi ricordo al mare da piccola con i miei genitori che sulla sabbia facevo volare un aquilone blu.
Giocavo con i fiori, ne facevo un mazzo e lo ponevo nel vaso. Erano gialli, rossi, profumavano tanto. Giocavo con i miei compagni di scuola, però non mi piaceva andare a scuola. Vicino a dove abitavo c'era un fiume dove mio padre entrava a far il bagno. Giocavo con le bambole che mi regalavano a Natale.
Io quando ero bambina giocavo tanto con i pentolini. Ero una bambina tranquilla.
Ricordo che da bambino guardavo mio nonno dipingere i quadri sul solaio di casa.
Ricordo di un giorno di carnevale che il mio cugino preferito con la sua fidanzata mi portava sulle spalle. Io ero vestita con un vestito celeste a tema primavera.
Quando ero bambina, avrò avuto sette anni non di più, mia mamma, che faceva la bidella a scuola, nel refettorio ha fatto una scenetta: era vestita da uomo ubriaco, era truccata con le guance rosse e il naso rosso. Io mi sono messa a piangere. Poi è finita lì. Le maestre mi hanno detto che era solo una maschera e mi dicevano di non piangere. Ed io ero rimasta molto male.
Ho passato dall'asilo alle medie superiori e avevo capito quale materie privilegiavo, erano matematica, storia, geografia, scienze, chimica, meccanica; invece in altre materie come italiano e lingue straniere avevo delle difficoltà. Onoro mio padre e mia madre che anche nella malattia mi hanno sempre aiutato e sorretto. Quando avevo tre anni avevo già capito che mi sarei ammalato.
Mi ricordo che per imparare ad andare in bicicletta presi una discesa e andavo giù forte, purtroppo c'era un muretto e ci sono finito addosso facendomi male al ginocchio.
Mi ricordo quando mio padre ci portava col furgoncino tutti e dieci al mare, compravamo le cozze e mangiavamo la focaccia buonissima.
Ero San Francesco in gonnella perché quando tornavo da scuola se incontravo un gattino o un cagnolino abbandonati svuotavo la cartella e facevo posto a loro. Quando arrivavo a casa li lasciavo liberi in cascina. Mi ricordo i miei nonni quando d'inverno radunavano tutti i bambini seduti sulle cassette di legno nella stalla e raccontavano le storie. Ricordo i giochi in cortile con gli altri bambini.
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