RIFLESSIONI DELLE 11.15 DEL VENERDI' MATTINA

Silvia ci propone una lettera che ha scritto per Tiziano Ferro e che ci piacerebbe condividere perché ha fatto scaturire in noi dei pensieri:

"Stamattina a Bergamo c'era nuvoloso e tra un po' si metterà a piovere e l'aria è fredda. Si è abbassata anche la temperatura, soprattutto al mattino. Io volevo sapere come è il tempo lì da te: piove o fa molto freddo anche lì?
Volevo sapere se tu sei pronto a cantare negli stadi, le prime tre serate (16/17/19 di giugno) allo stadio San Siro? Poi canterai in tutti gli altri stadi d'Italia. Io spero che tu sia contento del tour che farai. Io ho un consiglio da darti: quelle sere in cui canterai, non devi avere paura delle persone che canteranno con te tutta la sera e di tutte le persone che vorranno vederti. Spero, il prossimo anno, di venire a vederti anche io. Per queste tre serate, ti auguro buona fortuna e ti faccio in bocca al lupo. Volevo poi sapere come va il tuo rapporto con tuo padre: litigate ancora per le solite questioni, perché lui non accetta che tu sei gay? Tua mamma ti aiuta moltissimo a superare questo momento di depressione e anche tuo fratello ti è stato molto vicino in questo periodo però tu non sei capito dai tuoi amici, che non hanno capito quello che ti è successo in passato. Io non voglio nominartelo più (tuo padre) perché queste cose fanno male però tu sei riuscito a uscire da queste cose che sono successe anche a me."

Dopo questa lettura di Silvia, ci siamo confrontati su quanto sia importante avere una persona vicina con cui parlare nei momenti di difficoltà. Tra di noi ci siamo detti che non abbiamo molti amici intimi con cui poter parlare e condividere la malattia perché spesso ci sentiamo incompresi, non perché chi ci sta intorno non voglia ma pensiamo che sia difficile anche per loro. Ci piacerebbe poter trovare qualcuno con cui aprirci di più anche se al centro diurno abbiamo trovato altre persone con cui parlare e che vivono lo stesso disagio. Anche fuori dal c.d., ripensandoci, abbiamo trovato persone che si preoccupano per noi.
Nonostante ciò, ci siamo anche detti che bisogna imparare ad aiutarsi da soli perché il vero cambiamento parte da dentro di noi e come augura Silvia a Tiziano nella lettera, non dobbiamo aver paura delle persone e delle sfide della vita che ci pone quotidianamente. Pensiamo inoltre che la medicina (le terapie) aiuti tanto ma che come dice il detto "aiutati che il ciel t'aiuta!"
Siamo comunque fieri di essere come siamo a questo punto della nostra vita perché nonostante tutte le difficoltà passate con fatica, abbiamo raggiunto ognuno obiettivi importanti.







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