"L'infinito", la celebre poesia
di Giacomo Leopardi compie oggi 200 anni
"Sempre caro mi fu quest'ermo colle,
E questa siepe, che da tanta parte
Dell'ultimo orizzonte il guardo esclude.
Ma sedendo e mirando, interminati
Spazi di là da quella, e sovrumani
Silenzi, e profondissima quiete
Io nel pensier mi fingo; ove per poco
Il cor non si spaura. E come il vento
Odo stormir tra queste piante, io quello
Infinito silenzio a questa voce
Vo comparando: e mi sovvien l'eterno,
E le morte stagioni, e la presente
E viva, e il suon di lei. Così tra questa
Immensità s'annega il pensier mio:
E il naufragar m'è dolce in questo mare."
E questa siepe, che da tanta parte
Dell'ultimo orizzonte il guardo esclude.
Ma sedendo e mirando, interminati
Spazi di là da quella, e sovrumani
Silenzi, e profondissima quiete
Io nel pensier mi fingo; ove per poco
Il cor non si spaura. E come il vento
Odo stormir tra queste piante, io quello
Infinito silenzio a questa voce
Vo comparando: e mi sovvien l'eterno,
E le morte stagioni, e la presente
E viva, e il suon di lei. Così tra questa
Immensità s'annega il pensier mio:
E il naufragar m'è dolce in questo mare."
Cosa è per noi l'infinito?
L'assenza di
morte, una cosa che deve sempre continuare
La voglia di
vita, la natura e la bellezza in generale
L'infinito
mi fa pensare al mare,
all'orizzonte,
ad un altro
mondo possibile,
ad un
arcobaleno che non sai dove finisce.
L'infinito
mi fa pensare a quanta gente c'è nel mondo
l'infinito è un
bel paesaggio
è un cielo
stellato
è l'amore.
L'infinito è un
sentimento che resiste nel tempo.
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