Il centro diurno si evolve aggiornandosi, sfidando il virus, proponendo alcune attività nuove.
Progetto radio
Si stanno facendo delle prove tecniche di trasmissione radiofonica per una
programmazione per una nuova radio che coinvolgerà tutta la Fondazione. I nostri
programmi per ora trattano di notizie curiose e incredibili abilmente mixate dai
nostri speaker. Una parte importante è svolta dal pubblico in sala, talvolta
coinvolto nella trasmissione.
Laboratorio Artigianale
Attraverso il collage stiamo realizzando un autoritratto. Ci guardiamo allo
specchio per osservare i nostri lineamenti: la forma del viso, gli occhi, il
naso e la bocca. Abbiamo ricercato sulle immagini delle similitudini che
richiamassero il nostro volto. E poi arriva la parte interessante, cioè
individuare aspetti della propria personalità: interessi, abilità, passioni e
qualità del proprio carattere. Il risultato sarà un collage che ci rappresenta
dentro e fuori.
Progetto di teleriabilitazione Attraverso videoconferenza a cui
partecipano ospiti e operatori con il proprio smartphon leggiamo le notizie
quotidiane del L'eco di Bergamo. Questa attività coinvolge anche le persone che
non frequentano solitamente il venerdì. Utilizziamo gogole meet per rimanere in
contatto. Questa attività è nata dall'esigenza sorta lo scorso anno quando a
causa della pandemia il centro diurno è rimasto chiuso 2 mesi.
Attività sperimentali Il sabato pomeriggio vengono proposte 4 attività a rotazione:
scrittura creativa, visite virtuali di musei, body percussion e gruppo radio. Le
attività nate per sostituire l'attivtà all'aperto hanno uno scopo ludico,
culturale e risocializzante. L'aspetto prezioso di queste attività è condividere
il tempo, i pensieri e scoprire nuove abilità.
Attività espressiva
Il laboratorio si chiama "Colore crudo". Con l'aiuto di un professore e artista
come il sig. Giorgio Vicentini abbiamo realizzato dei quadri. Ispirandoci alle
sue opere d'arte abbiamo realizzato delle tavole astratte con la tecnica del
collage. Le opere andranno in mostra in una chiesa al Torcello a Venezia.
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